Cosa facciamo
Obiettivo principale della Asd Porto 2005 è quello di educare ed indirizzare i giovani a svolgere un´attività sportiva di rilevanza sociale che aiuti a determinare una crescita sia fisica che morale, fornendo loro opportunità e mezzi per creare futuri uomini veri e sportivi attivi.
Il calcio in Italia è lo sport più amato ed è praticato da milioni di ragazzi come sport principale. Per questo motivo, la figura dell’allenatore gioca un ruolo di grande importanza non solo nelle vicende sportive ma soprattutto per l’incidenza che ha al di fuori del campo. L’allenatore è un tecnico, un educatore, un organizzatore e un leader. La capacità di passare da una funzione all’altra scegliendo il ruolo più adatto a seconda della situazione, costituisce il suo patrimonio professionale più prezioso.
Massimo Allegri
ha volutamente definito l’allenatore come un educatore. Insieme ai genitori e agli insegnanti scolastici oramai l’allenatore è diventato un pilastro fondamentale per i ragazzi e contribuisce in buona parte all’educazione dell’atleta, alla sua maturazione e se vogliamo anche al suo comportamento nella società. Non bisogna mai dimenticare che il campo e lo spogliatoio sono una palestra di vita per i ragazzi ed è con questo spirito che un allenatore dovrebbe preparare ogni stagione, con l’obiettivo di far crescere i ragazzi aiutandoli a capire come rapportarsi con il mondo. E’ da come si affrontano le piccole sfide che si capisce come un ragazzo affronterà le grandi sfide della vita.
Educatore si, mai fratello maggiore
L’allenatore anche se ricopre un ruolo più alto e autorevole deve rispettare sempre il giocatore e allo stesso modo quest’ultimo deve rispettare l’allenatore. Il rapporto tra di essi è una parte fondamentale del mestiere. Bisogna far si che i due ruoli rimangano sempre ben chiari e distinti. I ragazzi spesso non sentendosi compresi, ma solo giudicati dagli insegnanti e dai genitori cercano nell’allenatore un punto di riferimento, a volte dando troppa confidenza. E’ fondamentale, invece, trovare un punto d’incontro per far sì che il rapporto sia equilibrato; non bisogna mai eccedere nell’amicizia, né nell’estraneità. E’ molto importante lasciare ai ragazzi la spensieratezza, la creatività e la voglia di divertirsi, ma allo stesso tempo, insegnare loro a prendersi le proprie responsabilità.
Ma quindi che cosa deve saper fare un allenatore di calcio oggi?
Il ruolo tecnico è senza dubbio il compito più definito; esistono diverse scuole di pensiero e si è scritto già molto da questo punto di vista, basti pensare a quanti manuali ci sono per le esercitazioni, la preparazione atletica e più in generale su cosa far fare sul campo ai ragazzi.
Quello che però non viene spiegato ai nuovi tecnici è:
– come condurre un allenamento;
– quali sono le linee guida da indicare sul campo ai ragazzi per aumentare l’intensità dell’esercitazione;
– come preparare un discorso allo spogliatoio nel pre-partita e nel post-partita;
– quali sono i dettagli da vedere durante un’esercitazione (sia tecnici che atletici) per migliorare le qualità dei propri giocatori.
Insomma mi viene da sorridere pensando a quanti manuali esistono su “che cosa fare” ma nessuno che trasferisce la propria visione spiegando le dinamiche dominanti del calcio, l’essenza raccontata da chi ha vissuto esperienze ad alto livello.
Il modo in cui si fa svolgere un esercizio dipende dall’esperienza, dalla competenza, dalla formazione e dalle abilità acquisite in campo sportivo dall’allenatore.
L’allenatore è anche un leader
Chi ha giocato a pallone porta nel cuore alcuni allenatori in particolare. Proviamo a fare questa domanda: “Si dedica loro questo spazio speciale perché sono stati solo dei bravi tecnici? Oppure perché con il loro carisma, la capacità, la cultura calcistica ci hanno fatto crescere più di altri?”.
La risposta è che hanno contribuito a farci diventare non solo dei calciatori migliori ma degli uomini migliori. Chi è un uomo di calcio capisce perfettamente ciò che sto affermando.
L’allenatore in questo senso ricopre il ruolo di leader. Deve avere la capacità di costituire un centro attorno al quale il gruppo formi la sua unità e coesione. L’unico modo per far sì che ciò avvenga è prendendo parte a iniziative, conversazioni e azioni del gruppo. L’allenatore deve quindi rappresentare un modello, cercando di far sorgere nei ragazzi atteggiamenti spontanei di emulazione. Si parla, dunque, di comportamenti visivi. In altre parole, fare noi per primi ciò che vorremmo fosse fatto dai giocatori. In quanto leader, inoltre, l’allenatore deve disimpegnare il gruppo dal peso delle responsabilità, allo scopo di creare un ambiente sereno, favorevole al raggiungimento di determinati obiettivi.
Comunicare in maniera personalizzata poiché ogni giocatore è diverso
Lo sforzo maggiore che si richiede all’allenatore è quello di stabilire un rapporto empatico con ciascuno degli atleti che compongono il gruppo. Una volta entrato nei panni di ciascun atleta, l’allenatore conoscerà le esigenze dei singoli e solo a quel punto potrà condurre il gruppo nel modo migliore. Ogni persona è differente dall’altra e l’allenatore deve avere la capacità di capire chi ha di fronte e l’intelligenza di scegliere l’atteggiamento più consono.
Non solo “in campo” ma soprattutto “fuori dal campo”
Un altro aspetto fondamentale per insegnare il calcio è indirizzare gli atleti a seguire uno stile di vita sano. Il mondo dello sport nasce come ambiente sano e a tutt’oggi è reputato tale, proprio perché si presuppone che gli atleti conducano una vita salutare, priva di “cattivi” vizi. Per far si che i ragazzi conducano uno stile di vita adeguato è necessario dare loro delle motivazioni valide. Innanzitutto bisogna mostrare loro cosa è giusto e cosa è sbagliato, attraverso comportamenti visivi, ma soprattutto bisogna far si che nascano in loro motivazioni intrinseche. In generale si nota che indirizzare questi comportamenti attraverso il puro divieto, la paura e il condizionamento coercitivo non funziona con i ragazzi, o almeno funziona al massimo nel breve termine. Quello che consiglio di fare è di suggerire di comportarsi in modo sano facendo capire loro quali implicazioni positive questo provoca nelle prestazioni sportive, nella loro carriera e più in generale anche nei rapporti di coppia.
Un percorso da fare insieme
Massimiliano Allegri
Tratto da Mr. ALLEGRI TACTICS
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